In questo periodo sono molti i settori colpiti da un’onda di disinformazione ormai sotto gli occhi di tutti. Ho pensato fosse utile un piccolo vademecum pratico da utilizzare come Smart Habit per iniziare a riconosce, e quindi difendersi, dalla Propaganda.
Per capire come funziona la Propaganda iniziamo col dire che spesso vengono usati trucchi che sfruttano bias comuni. L’idea di base è riuscire a riconoscere questi pattern per valutare criticamente i contenuti, senza cadere in manipolazioni.
Per ogni punto ho incluso una descrizione, alcuni esempi (utili per comprendere velocemente la manipolazione) e alcuni consigli per contrastarli.
Si tratta ovviamente di un approccio di base alla questione, si possono aggiungere diversi altri aspetti e approfondire verticalmente ognuno di loro molto di più, ma da una parte bisogna iniziare. Chi è interessato potrà trarne spunto per studi mirati.
1. Uso di domande retoriche per guidare la conclusione
Descrizione: Il propagandista pone una domanda che sembra aperta, ma è formulata per spingere il lettore verso una risposta preconfezionata, spesso implicando colpe o motivazioni senza nessuna prova a supporto.
Esempi:
“Chi ha interesse a fare X?” (implicando che solo un lato sia colpevole, ignorando alternative).
“Chi ha interesse a nascondere gli effetti collaterali dei vaccini?” (implicando che solo le aziende farmaceutiche siano colpevoli, ignorando studi indipendenti sulla sicurezza).
Come difendersi: chiediti se la domanda ammette risposte alternative. Cerca fonti indipendenti per verificare i fatti, invece di accettare l’implicazione immediata.
2. Presentazione di falsi dilemmi o opzioni limitate
Descrizione: si riducono le possibilità a poche scelte binarie (es. “O A o B”), escludendo sfumature, attori terzi o complessità reali, per forzare una narrazione polarizzata.
Esempi:
“O è la Russia o sono i paesi NATO” in un contesto geopolitico, ignorando azioni ibride o indipendenti.
“O i cambiamenti climatici sono causati solo dall’uomo o sono un ciclo naturale” (ignorando fattori ibridi).
Come difendersi: espandi mentalmente le opzioni: “Quali altre possibilità ci sono?”. Consulta fonti multiple per un quadro più completo, evitando di accettare porzioni di informazioni.
3. Sfruttamento del bias di conferma nel “pubblico target“
Descrizione: si enfatizzano fatti che confermano le convinzioni preesistenti del lettore (es. interessi economici di un lato), omettendo controargomenti che li smentiscono, per rafforzare la fedeltà ideologica.
Esempi:
Enfatizzare “la Russia vuole solo esportare petrolio” senza menzionare embarghi o flotte ombra create in risposta.
Enfatizzare “l’energia nucleare è sempre pericolosa per via di Chernobyl” (senza menzionare avanzamenti in sicurezza dei reattori o statistiche su reali incidenti).
Come difendersi: riconosci i tuoi bias personali e cerca attivamente opinioni contrarie.
Usa siti di fact-checking per bilanciare le informazioni.
4. Inversione della narrativa dominante
Descrizione: si ribalta la versione comune degli eventi, per dipingere il “nemico” come aggressore e il proprio lato come vittima, spesso senza evidenze.
Esempio:
Suggerire che incidenti sospetti siano escalation deliberate da parte di una delle due parti in conflitto, contro le notizie largamente più diffuse.
Suggerire che “l’IA sta rubando posti di lavoro umani” come se fosse un complotto delle tech company, contro l’evoluzione naturale dell’automazione che crea anche nuovi ruoli in settori emergenti.
Come difendersi: confronta la narrazione con fonti primarie e report indipendenti. Chiediti: “Chi beneficia da questa inversione?” E verifica la cronologia degli eventi.
5. Omissione selettiva del contesto storico o fattuale
Descrizione: si tralasciano dettagli cruciali (es. precedenti azioni aggressive o guerre ibride) per isolare un evento e renderlo favorevole alla propria tesi, creando un vuoto informativo.
Esempi:
Non menzionare danni a infrastrutture attribuiti a un attore specifico, per far sembrare innocente lo stesso.
Non menzionare studi trasversali su efficacia dei vaccini mRNA, focalizzandosi solo su casi isolati di reazioni avverse per dipingere la tecnologia come rischiosa senza confrontare i numeri in gioco.
Come difendersi: integra sempre il contesto: ricerca la timeline completa degli eventi. Usa domande come “Cosa è successo prima?” o “ma di quali grandezze parliamo?”, “quanto è esteso il fenomeno?” e inoltre “siamo sicuri che il fenomeno esista?” per riempire i buchi.
6. Linguaggio suggestivo per insinuare teorie del complotto
Descrizione: si usano termini vaghi o qualificatori (es. “tentativi presunti”, “sospetti”) per seminare dubbi senza prove contrarie, incoraggiando il lettore a riempire i vuoti con paranoie o narrative alternative.
Esempi:
Parlare di “incidenti misteriosi” senza fonti, implicando cospirazioni.
Parlare di “effetti sospetti degli OGM sul DNA umano” senza fonti, implicando manipolazioni genetiche deliberate da parte di aziende biotech.
Come difendersi: esigi prove concrete: “Quali fonti supportano questo?”, “sono fonti affidabili?”, “queste fonti hanno interesse su un tipo di risultato rispetto ad un altro?”.
Suggerimenti
- Evita di condividere contenuti basati su insinuazioni; privilegia report verificati e trasparenti.
- Evita di condividere risultati o notizie polarizzanti prima che siano ampiamente verificati, per evitare di contribuire alla diffusione di notizie potenzialmente manipolate.
- Applicando questi punti come checklist, puoi analizzare post, articoli o discorsi per individuare potenziali manipolazioni.
- Ogni giorno ci sono notizie sulle quali esercitarti e avere nuovi spunti di riflessione e di approfondimento.
Ricorda: la propaganda prospera sull’emotività e la fretta, quindi prenditi tempo per riflettere e incrociare dati da prospettive diverse. Se incontri un contenuto sospetto, prova a riformularlo in modo più neutrale per vedere se regge.
Credits: Immagine di copertina generata con AI