Nei giorni scorsi abbiamo assistito a un blackout totale della rete elettrica iberica, e no, il colpevole non è il Sole o un attacco hacker. Tuttavia, ci ha fatto pensare: cosa succederebbe se una supertempesta solare ci colpisse davvero?
Gli eventi dei giorni scorsi in Spagna, con il diffuso blackout, mi hanno fatto pensare a cosa succederebbe se una forte tempesta geomagnetica investisse la Terra. Ecco allora che la Storia ci viene in soccorso.
Era il 1° settembre 1859 quando gli astronomi Carrington e Hodgson, intenti nelle loro osservazioni, si imbatterono in un fenomeno straordinario e senza precedenti. Con un lampo improvviso, un colossale flare solare esplose, scatenando una tempesta geomagnetica di portata globale! L’evento fu talmente potente da mandare in tilt le reti telegrafiche dell’epoca e generare spettacolari aurore boreali, visibili persino nei cieli degli equatori. Ora provate a immaginare: quale devastante impatto potrebbe avere un simile evento nella nostra moderna era digitale? Siamo ormai strettamente dipendenti dalla tecnologia e dalle comunicazioni satellitari.
Ma cosa si intende per flare nel caso del nostro Sole?
Un flare si verifica quando l’energia immagazzinata nel campo magnetico situato sulla superficie di una stella viene rilasciata improvvisamente e trasferita alle particelle cariche che costituiscono il plasma stellare. Questo fenomeno scatena un riscaldamento estremamente intenso delle particelle, che raggiungono temperature di decine di milioni di gradi, accompagnato da una fortissima accelerazione. Nel caso specifico del nostro Sole, un evento di questo tipo comporta l’espulsione di una porzione della corona solare, la quale viene scagliata nello spazio e può dirigersi verso la Terra a una velocità impressionante di circa 8.500.000 km/h. Sì, avete letto correttamente. Dopo un viaggio di circa diciassette ore e trenta minuti, questa massa di particelle cariche ad altissima energia arriva a colpire il nostro pianeta, generando effetti che possono essere osservati e studiati con attenzione.
Senza elettricità, il nostro mondo moderno si troverebbe completamente paralizzato: niente internet, niente GPS e persino le previsioni del tempo diventerebbero impossibili! Le conseguenze sarebbero devastanti, con danni economici che potrebbero raggiungere migliaia di miliardi di dollari e tempi di ripresa che si estenderebbero per anni, se non decenni. Ma non c’è motivo di farsi prendere dal panico! Gli scienziati di tutto il mondo sono costantemente al lavoro, sempre vigili e pronti a intervenire. Grazie a strumenti avanzatissimi come i telescopi spaziali SDO e SOHO, il nostro Sole è sotto costante osservazione, riducendo i rischi e proteggendo il nostro pianeta.
Nell’immagine di copertina, per esempio vediamo numerosi piccoli brillamenti e archi di plasma (dal 31 maggio al 2 giugno 2017). Le immagini sono state scattate in una lunghezza d’onda “extreme ultraviolet light”
Ecco perché è importante che anche questo tipo di ricerca scientifica continui ad essere alimentata. Per esempio come stiamo facendo con la sonda Parker. Dobbiamo essere preparati sapendo che, anche se eventi come quello di Carrington sono rari, la prudenza non è mai troppa.
Credit: Solar Dynamics Observatory, NASA.