IT-alert, continuano i test del nuovo sistema di allerta pubblico

Continuano i test del nuovo sistema di allerta pubblico italiano IT-alert, stavolta le regioni interessate sono 12 per tre scenari di rischio diversi.

Dopo la prima fase di test, conclusa a fine 2023, sono i arrivo i primi test 2024 che interesseranno 12 regioni. I test si svolgeranno dal 22 al 26 gennaio, le regioni interessate sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle D’Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano. Gli scenari di rischio utilizzati per questo test sono tre:

  • Collasso di una grande diga in Campania, Sicilia, Valle D’Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano;
  • Incidente rilevante in stabilimenti industriali soggetti alla Direttiva Seveso in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli – Venezia Giulia, Sardegna e Toscana;
  • Incidente nucleare in Piemonte;

Come funziona il sistema IT-alert?

Il sistema nasce per informare direttamente la popolazione attraverso i telefoni cellulari, in caso di gravi emergenze. Il sistema invia messaggi utili agli smartphone presenti in una determinata area geografica.

IT-alert è in fase di test già dal 2023. Quando sarà operativo potrà essere usato dal Servizio Nazionale della protezione civile per favorire l’adozione delle misure di autoprotezione in rapporto alla specifica tipologia di rischio segnalato.

Il messaggio IT-alert viene ricevuto da chi si trovi nella zona interessata dall’emergenza o dall’evento calamitoso e abbia un cellulare attivo. Il sistema è conforme allo standard internazionale Common Alerting Protocol (CAP) che garantisce l’interoperabilità con altri sistemi, nazionali e internazionali, di divulgazione di allerte e avvisi pubblici. Una volta operativo potrà essere impiegato per le seguenti tipologie di rischio:

  • maremoto generato da un sisma;
  • collasso di una grande diga;
  • attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli;
  • incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica;
  • incidenti rilevanti secondo la Direttiva Seveso;
  • precipitazioni intense.

Gli utenti che si trovano nell’area interessata riceveranno un messaggio di testo accompagnato da un suono riconoscibile e diverso dalla suoneria personalizzata attiva sullo smartphone. Uno degli obiettivi di questo periodo di test è proprio far conoscere IT-alert e rendere identificabile e familiare il messaggio.

Tecnologia utilizzata

La tecnologia utilizzata si chiama cell-broadcast, sfrutta la copertura cellulare della zona e non la posizione GPS dei dispositivi, questo significa che ci saranno dispositivi presenti in zone fuori dalla regione di volta in volta interessata dai test che potrebbero ricevere un messaggio IT-alert e dispositivi in zone interessate che potrebbero non ricevere il messaggio.

Il formato della notifica del messaggio IT-alert sui dispositivi dipende dal modello di smartphone, dal sistema operativo e della versione firmware installata. Per ricevere i messaggi IT-alert, anche quelli di test, non è necessario fare nessuna azione o configurazione, se il telefono è compatibile riceverà la notifica, con i limiti di copertura che abbiamo detto prima.

Nessun dato personale di chi riceve il messaggio viene trattato, raccolto, archiviato, consultato o altro. Questa tecnologia consente agli operatori telefonici di inviare messaggi a chiunque, indistintamente e impersonalmente, si trovi in prossimità dell’area interessata coperta da specifiche celle di trasmissione della rete cellulare.

Il sistema è unidirezionale cioè dall’operatore telefonico verso il dispositivo e non consente di ricevere alcun tipo di dato di ritorno o feedback dai cellulari raggiunti.

Allora conoscevi il sistema IT-alert? Hai ricevuto la notifica oggi? Fammelo sapere lasciando un commento qui sotto con le tue impressioni sul nuovo servizio.


FONTE

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