La crisi dei semiconduttori globale evidenzia alcune carenze produttive europee tra le quali la filiera dei microchip.
La pandemia, come ogni crisi, rappresenta per un’occasione per affrontare i problemi in un’ottica diversa. Nel caso europeo alcune fragilità produttive possono essere ora affrontate con l’energia sufficiente.
ll divario esistente tra domanda ed offerta nel caso europeo si spiega anche con i dati relativi alla produzione specifica di chip dove Taiwan incide, per esempio, del 17% sulla ricerca, del 60% sulla produzione e del 53% sull’assemblaggio. L’Europa invece non va oltre il 2,5% nella sola ricerca ed è quasi non pervenuta sulle altre fasi del processo.